Quando abbiamo deciso di piantare i mirtilli qui, tra i boschi di Cortina, sapevamo che sarebbe stata una scommessa. Le montagne sono splendide, ma il clima può essere implacabile, e questa terra, così affascinante, non perdona leggerezze. Eppure, eravamo determinati a provarci. Così, in un maggio fresco e luminoso, abbiamo piantato i primi arbusti. Ogni giorno ci siamo presi cura di loro con attenzione e speranza, immaginandoli crescere forti tra le montagne.
Poi, proprio quando tutto sembrava avviato, è arrivata una nevicata tardiva, di quelle che solo le Dolomiti sanno regalare. Una mattina ci siamo svegliati e il campo era un mare bianco. Ricordo perfettamente la sensazione di sconforto: vedere quelle piccole piante sepolte sotto la neve mi ha fatto pensare che il nostro sogno fosse finito prima ancora di cominciare.
Ma la natura ha un modo tutto suo di insegnarti a sperare. Quando la neve ha iniziato a sciogliersi, i piccoli arbusti hanno dato prova di una forza incredibile. Pian piano, quasi in punta di piedi, hanno cominciato a risvegliarsi. I primi germogli si sono fatti strada tra i rami, e poi, quasi per magia, sono spuntati i primi fiori. Erano bianchi, delicati, e sembravano quasi ringraziare la neve per averli protetti.


Oggi, ogni volta che guardo quei mirtilli, ripenso a quella primavera e alla loro incredibile resilienza. Ogni bacca che raccogliamo è un piccolo simbolo di resistenza, un trionfo contro le difficoltà. Hanno trovato il loro spazio in questa terra di montagna e ci hanno insegnato che, con pazienza e cura, anche le sfide più dure possono trasformarsi in storie di successo.
I mirtilli di Alidoro non sono solo dolci e succosi: portano con sé una storia, un sapore che racconta la forza della natura e la bellezza di non arrendersi mai. Ogni volta che li assaggio, sento il ricordo di quella prima primavera e la gioia di sapere che abbiamo vinto la nostra sfida contro la montagna.